Studi empirici hanno dimostrato che il legno rimanda a piacevoli sensazioni. In un’Europa sempre più anziana, l’accessibilità e il comfort in tutti gli ambienti di vita diventano fondamentali.
Il legno aiuta a farci sentire a casa. E’ un materiale familiare e la sua superficie calda aumenta il comfort. Ma è davvero così, o siamo vittime di stereotipi?
La ricerca Wood2New condotta dall’Università di Aalto in Finlandia, con la collaborazione del Norsk Treteknisk Institutt, hanno cercato di investigare scientificamente queste supposizioni. Con risultati sorprendenti.
St. Olavs Hospital | Credit: Apple Famer on Wikimedia
Esperimento al St. Olavs di Trondheim
I pazienti si sentono davvero meglio quando sono a contatto con elementi naturali? La risposta è in un esperimento condotto all’ospedale St. Olavs a Trondheim, in Norvegia.
I pazienti del reparto ortopedico venivano assegnati in maniera casuale a stanze singole con tre diversi allestimenti interni. In una camera c’erano rivestimenti in legno, in un’altra con una grande fotografia di un paesaggio e nell’ultima un’opera d’arte. 120 pazienti, per lo più operati all’anca e al ginocchio, hanno accettato di rispondere ad un questionario durante il loro soggiorno.
I risultati mostrano che il dolore, e in una certa misura lo stress, diminuisce più velocemente nei pazienti che soggiornano nella stanza di legno. Qui i processi di guarigione erano più rapidi e la durata della degenza risultava inferiore. Si può dunque ipotizzare che vi sia una connessione tra architettura, materiali e salute.
Il legno nelle case di cura
Cosa accade se l’esposizione al legno non è limitata ad un periodo preciso ma diventa quotidiana?
Il progetto Wood2New ha scelto quattro asili e una casa di cura per anziani. Uno degli edifici era realizzato con tronchi, mentre negli altri il legno era stato impiegato nelle strutture, nelle finiture esterne e per gran parte degli interni. Solo uno non era rivestita di legno internamente.
Esempio di una casa con strutture in legno | Credit: Vermont Timber Works Inc.
Esempio di una casa in legno | Credit: Pixabay
La ricerca è stata condotta con diversi metodi qualitativi ed osservazioni prolungate, evitando domande dirette a bambini o a degenti con deficit cognitivi.
Gli utenti hanno dimostrato di apprezzare maggiormente alcuni aspetti dell’ambiente che invece non sono stati affatto presi in considerazione dai progettisti dell’edificio. Per soggetti con difficoltà, come nel caso di infanti e anziani, il contesto nel quale si muovono è fondamentale. Le finiture interne, tuttavia sono state scelte dai committenti senza che i professionisti entrassero nel merito.
In simili situazioni, oltre alla sicurezza della struttura stessa, è di primaria importanza la qualità dello spazio e dell’aria, l’illuminazione, l’acustica e i materiali utilizzati. Per esempio, nella casa di cura gli anziani soffrono di problemi di vista. A causa di ciò hanno poco apprezzato l’estetica, ma avrebbero preferito un’illuminazione migliore.
I materiali utilizzati per gli allestimenti degli interni influenzano la percezione sensoriale e spaziale. Le opinioni più positive in rapporto all’ambiente interno provengono dall’edificio realizzato completamente in legno. C’è stato solo un indicatore inferiore alla media che riguardava la temperatura dell’aria interna.
In questa ricerca la maggior parte degli intervistati si è detta soddisfatta e il 90% di loro non solo considera la presenza di legno in maniera positiva, ma ne consiglierebbe l’utilizzo in tutti gli edifici.
La ricerca Wood2New ha dunque confermato come il legno sia un elemento importante nella percezione del comfort interno ai luoghi di cura e assistenza. Non si tratta di un semplice stereotipo. L’utilizzo di questo elemento ha effetti simili a quelli di una finestra che si apre su un paesaggio naturale.
Dati i benefici psicofisici e le innegabile proprietà del legno, non resta altro da fare che diffondere maggiormente l’utilizzo.
Fonte: www.wood2new.org